giovedì 31 luglio 2014

Le gole del Dades e del Todra

Dalla valle del Draa si dipartono due strade che portano alla gola del Dades e a quella del Todra. Sfruttiamo la nostra giornata per esplorarle entrambe. La prima è attraversata da una strada che vede la gola stringersi sempre di più. Il passaggio più spettacolare è composta da una serie di ripidi tornanti che porta prima alla strozzatura e successivamente all'altopiano che sovrasta il canyon.
Nella seconda ci concediamo anche il lusso di sostare. Forse rappresenta la gola più sccenografica per la sua larghezza iniziale che tende sempre più a restringersi proseguendo al suo interno. Oltre la strozzatura la strada prosegue facendosi a volte pista a volte asfalto. Noi la seguiamo per diversi chilometri con la nostra moto. Per avere una visione dall'alto decidiamo di risalire a piedi una delle due pareti attraverso un sentiero usato dai pastori. La sera possiamo ammirare il tramonto dalla terrazza del nostro albergo e i colori si fanno da rossi sempre più scuri, fino a rivelarci un cielo ricco di stelle.














La valle delle mille Kasbha

Lasciamo Marrakech alle nostre spalle percorrendo la strada che attraverso il Col du Tichka ci porterà dalle montagne dell'Atlante alle valli predesertiche. La strada è sinuosa e ben asfaltata e ci regala momenti di pura guida motociclistica. Dal passo la vista dell'Alto Atlante è superba. Scendiamo verso la valle del Draa e le sue gole da esplorare. Deviamo per una strada secondaria che ci porterà verso la valle dell'Ounika: qui inizia il nostro viaggio attraverso paesaggi inimmaginabili. Alti canyon scavati nei millenni dall'acqua di roccia rossa, palmeraie verdi ai piedi della valle e autentici villaggi berberi che da qui prenderanno il nome di Kasbha. Rimaniamo stupefatti dalla bellezza impressionante del contrasto tra questi colori, del silenzio di cui possiamo godere quando spegnamo la moto per immortalare tanta bellezza. Incredibili le Kasbha di Telouet, con i suoi saloni rimasti intatti nei secoli, e quella di Ait Benaddou ancora viva e utilizzata come set naturale per molti film. Il nostro viaggio si ferma per ora a Skoura dove abbiamo il privilegio, grazie alla bassa stagione, di avere una Kasbha tutta per noi. Ci gustiamo un bagno rinfrescante in piscina, le palmeraie e la Kasbha simbolo nazionale ritratto sulla banconota da 50 dirham grazie all'uso di mountain bike prestate dall'albergo.


















domenica 27 luglio 2014

Sul tetto dell'Africa del Nord

Lasciamo il caldo di Marrakech e la nostra moto a bordo di un taxi che ci condurrà al punto di partenza dell'escursione a cui pensiamo da un anno. Con noi anche una ragazza australiana in viaggio da circa un anno. Il nostro cammino parte da Imlil un villaggio berbero situato a 1700 m di altitudine e in circa 5 ore in una valle incontaminata giungiamo al rifugio del Toubkal che ci fornira cena e pernottamento a 3200 m di quota. Un cielo magnifico, come poche volte ci è capitato di vedere, si staglia sopra di noi e la sera venti gelidi soffiano da alta quota. Il giorno dopo sveglia alle quattro, ricca colazione, lampada in testa e partenza per la vetta. Insieme a noi escursionisti da ogni parte del mondo. Mentre la luce inizia ad illuminare le vette che ci circondano, saliamo per un sentiero tortuoso ma mai difficile e l'aria si fa più rarefatta. All'alba possiamo vedere tutta la valle illuminata dal sole e questo ci fa capire quanto le nostre fatiche non siano vane. Dopo circa due ore e mezzo, giungiamo al passo che ci permette di guardare oltre la nostra valle altre vette dell'Alto Atlante. La salita per la cresta passa per un sentiero obbligato reso particolarmente faticoso dagli sfasciumi in pietra. L'emozione si fa grandissima quando dopo l'ultima cunetta avvistiamo la piramide in ftto posta in vetta e l'altimetro segna quota 4000 per la prima volta nelle nostre escursioni. Gli ultimi 15 minuti si procede lentamente con una respirazione che si fa sempre più difficile; non ci è difficile negare che entrambi siamo colti dall'emozione nel percorrere gli ultimi 50 metri. Toccando quella piramide gli occhi si fanno lucidi e dai 4167 metri di quota la visione a 360° sull'Alto Atlante, sull'Anti Atlante e sulle pianure che portano al Sahara ci emoziona  più di quanto avremmo pensato. Alle 9.00 inizia la discesa che ci porterà prima al rifugio dove ci aspetta una lauto pranzo, e in circa 7 ore di cammino di nuova ad Imlil.


















Finalmente Marrakech!!!



Finalmente Marrakech! La sua incredibile piazza si presenta in un pomeriggio assolato ancora priva della sua vita notturna. Nell’infinito dedalo di vicoli dei suoi souk si rimane accecati dai mille colori di tutto quello che si può comprare. Notevole la differenza tra i souk turistici pieni di souvenir e commercianti che invitano a comprare e quelli in cui si incontra solo gente del posto ricolmi di frutta, verdura, carne, pesce e tutto ciò che serve per la vita quotidiana. Al tramonto la piazza cambia riempiendosi di ristoranti montati al volo in cui abbiamo gustato ottime e convenienti cene a base di pesce, incantatori di serpenti, gruppi di musica berbera, teatranti di strada e ogni altra attività di intrattenimento. Tutta la vita del mondo sembra concentrarsi qui ed è impossibile non rimanerne affascinati. Ma Marrakech ci ricorda il suo passato da città imperiale con le sue mura rosa, la medresa e i suoi palazzi. Impressionante la preghiera serale di fronte alla mosche Koutomia con migliaia di fedeli che si raccolgono di fronte all’altissimo minareto.